Fatture dei corrieri imprevedibili e fuori controllo? Ecco come controllare che tutto sia in regola

Se non sai spiegarti perché continuano ad arrivarti fatture del corriere altissime, nonostante fossi convinto di aver strappato al corriere dei listini eccezionali, allora drizza le orecchie e ascoltami.

Quello che sto per dirti nessun addetto ai lavori te lo dirà mai!

Non sono un sensitivo, ma se provo a chiudere gli occhi e a fare un piccolo sforzo di immaginazione, una scenetta ricorrente si affaccia tra i miei pensieri.

È arrivata la fine del mese e, come sempre, è tempo di pagare le fatture dei fornitori. Ma come ogni imprenditore che si rispetti, prima di sganciare i tuoi soldini, vuoi legittimamente dare una controllata alle fatture che devi saldare.

Ed ecco che arriva il momento di prendere in mano quelle dei corrieri. Fatture che ti mandano su tutte le furie perché fuori da ogni logica.

Suona familiare?

Bene, allora respira profondamente e non preoccuparti. Succede a molti.

La tua è probabilmente la più naturale e primordiale reazione di difesa dopo che, tutti i santi mesi, nello stesso periodo, per anni, ti è sembrato che il corriere di turno te lo stesse mettendo in quel posto.

Ma chiusa questa parentesi ironica (ma non troppo distante dalla realtà), iniziamo ad affrontare la questione seriamente.

Se sei su questo blog e ti rispecchi anche solo un po’ nell’immagine che ti ho appena descritto, con qualche nota di colore, è probabile che tu sia un imprenditore stanco e arrabbiato, che non vuole assolutamente più cadere negli stessi tranelli ed è alla ricerca di un giubbotto antiproiettile per non farsi più impallinare dal fornitore di turno.

E allora benvenuto! Sei approdato nel posto giusto.

Oggi tenteremo di trasferirti in PILLOLE dei concetti di base che, una volta metabolizzati, ti permetteranno in totale autonomia di identificare e localizzare immediatamente tranelli tariffari e fatturazioni arbitrarie.

Non ti basterà, certamente, per fare completa chiarezza sui tuoi listini ed essere pienamente padrone della situazione, ma ti consentirà, da subito, di puntare i riflettori sugli aspetti notoriamente più critici.

Ma bando alle ciance.

Iniziamo!

PILLOLA N.1: Le tariffe non sono tutte uguali

È probabile che te ne sia già reso conto a tue spese ma in ogni caso è bene che tu lo sappia.

Oggi esistono principalmente:

  • listini a collo (a cartone, a bancale, a busta, etc)
  • listini a spedizione (a fasce di peso con rapporto peso/volume, a peso reale, a kg, a q.le, etc).

Ognuno di questi differenti listini può avere molte declinazioni e nessuno, a priori, è in astratto giusto o sbagliato.

Come sempre, il migliore è quello che meglio si adatta alle caratteristiche del tuo traffico e agli obiettivi che vuoi raggiungere.

L’importante è che tu conosca pro e contro di ogni impostazione tariffaria, ancora prima di valutare i costi e parlare di numeri.

Devi capire i meccanismi di calcolo e le variabili che, a seconda dei casi e della specifica tipologia di tariffa, possono far schizzare in alto i costi del trasporto.

Il tuo obiettivo finale deve essere quello di poter confrontare con precisione listini di fornitori diversi, strutturati in maniere differenti e di saper “leggere”, con occhio critico, tra le righe delle fatture.

Per far questo però c’è bisogno di analisi, di pratica e di qualche calcolo, ma se guardi bene in questo blog troverai tutto ciò che ti serve per diventare finalmente padrone della situazione.

Per il momento ti metto sul piatto degli spunti di riflessione generali che, quando controlli le fatture, fanno cadere i tuoi occhi nel posto giusto.

PILLOLA N.2: Saper distinguere il nolo dalle condizioni accessorie

Il nolo è il costo del trasporto “nudo e crudo”, cioè il prezzo legato all’unità di riferimento (il cartone, nel caso di una tariffa a collo o il peso tassabile, nel caso di una tariffa a volume).

Mi spiego meglio.

Se ipotizziamo di avere una tariffa a collo fissa, elaborata sulla base di pesi e dimensioni specifiche, in virtù della quale spedire un collo da Roma a Milano avrà un costo di 8€, questo importo sarà il nolo del listino.

Le condizioni accessorie, invece, fanno riferimento a una lunga serie di servizi ulteriori, a volte richiesti dal mittente, ma il più delle volte da lui non controllabili (se non sa come farlo), che si aggiungono al nolo andando a definire quello che sarà il costo finale ed effettivo del trasporto.

Vuoi degli esempi di condizioni accessorie? Eccole qua:

  • Costi di giacenza
  • Costi per il rientro della merce
  • Costi legati alla gestione e all’incasso dei contrassegni
  • Maggiorazioni per determinate aree
  • Maggiorazioni per merci in entrata
  • Spese per eventuali soste, ecc.

Questo elenco varia in funzione di molti aspetti, come il tipo di corriere, l’ambito territoriale in cui opera, la modalità di trasporto, ma quello che conta, in questa sede, è che tu sappia che esistono.

È evidente, quindi, che sia il nolo che le condizioni accessorie sono per il cliente dei costi, e come tali, dalla prospettiva inversa, rappresentano per il corriere fonti di guadagno.

Se è chiaro questo aspetto, quello che sto per dirti dovrebbe essere abbastanza intuitivo.

Un nolo basso (tariffa in apparenza stracciata) associato a condizioni accessorie alte, come invece un nolo alto associato a condizioni accessorie basse, possono produrre lo stesso risultato finale.

Questo significa che, anche se in un caso siamo convinti di avere una tariffa competitiva (con il nolo basso) e nell’altro dei prezzi invece troppo alti, in realtà alla fine spenderemo la stessa cifra.

Ma dato che, nella maggioranza dei casi ciò di cui si tiene conto –sbagliando– nel momento in cui si contrattano i listini con i corrieri è principalmente il nolo, questo meccanismo è una delle cause che poi porta i clienti a ricevere fatture che non si aspettano.

E non bisogna essere degli accademici per capire come i corrieri possano utilizzare commercialmente queste leve, proponendo listini che appaiono in un determinato modo, ma che nella sostanza sono ben diversi.

Immagina di avere davanti a te i due piatti della bilancia e il meccanismo ti sarà molto chiaro.

In un piatto mettiamo un blocco di cemento da 100kg e nell’altro 100 piccole sfere di piombo, da 1 kg ciascuna.

È evidente che il diverso impatto visivo del blocco di cemento rispetto alla moltitudine di piccole sfere ci darà l’impressione che sia più pesante, ma in realtà il peso è lo stesso e la bilancia rimane perfettamente in equilibrio.

Ma questa è solo la base del ragionamento.

Va da sé che se andassi ad aggiungere 10 palline sul secondo piatto, è certo che ad occhio nudo non te ne accorgeresti, ma in quel caso quel piatto peserebbe di più.

Quindi anche se in partenza eri convinto di avere in mano ottimi listini, in realtà spenderai più di quello che credevi (le 10 palline di differenza).

Ti è chiaro tutto questo?

Il più delle volte, il meccanismo di cui ti ho appena parlato viene, insieme ad altri espedienti, utilizzato dai corrieri come “specchietto per le allodole” per millantare risparmi che alla prova dei fatti non solo non esistono, ma si concretizzano addirittura in costi maggiori di quelli iniziali.

E come ti ho già detto, considerando che il nolo rispetto alle voci di spesa accessorie è la variabile più immediata da valutare, spesso diventa anche l’unica variabile che si valuta realmente.

In realtà, le voci di spesa accessorie rappresentano uno dei motivi principali per cui le fatture dei corrieri, a fine mese, sono spesso una lotteria.

PILLOLA N.3: Le tariffe a fasce di peso hanno alla base il rapporto peso/volume

Questo coefficiente che identifica il rapporto tra il peso di un certo prodotto e il volume che questo prodotto occupa, incide pesantemente sul nolo della tariffa e sulle condizioni accessorie, in quanto determina quello che, tra il peso reale della merce e il peso volumetrico (ossia volume effettivo della merce x rapporto peso/volume), sarà il peso tassabile.

Questa è una delle variabili principali dell’intero settore dei trasporti, forse proprio la più importante.

Ed è di fondamentale importanza che tu sappia che questo piccolo coefficiente può far diventare un’offerta tariffaria che appariva strepitosa, un utile strumento da posizionare in bagno vicino al water.

PILLOLA N.4: Capire esattamente quali sono e come funzionano tutte le variabili che intervengono dietro le quinte

A prescindere dal tipo di tariffa, devi sapere che a volte questi costi sono imputati al singolo collo, altre volte alla spedizione nel suo complesso.

A volte viene utilizzato lo stesso rapporto peso/volume del nolo, altre volte uno diverso.

Per essere più chiaro:

  • se spedisci 1 cartone e la giacenza ti costa 10€ a collo, alla fine, al costo del trasporto dovrei aggiungere appunto 10€.
  • Se invece fai una spedizione da 20 colli, nell’ipotesi appena fatta, la giacenza ti costa ben 200€ (10€x20).

Tuttavia se la tua tariffa prevede un addebito per le giacenze di 15€ a spedizione, nel primo caso spendi 5€ in più, ma nel secondo risparmi 185€.

Arrotondamenti

Le tariffe a peso, sia con rapporto peso/volume che a peso reale, hanno gli arrotondamenti, che fanno spostare sensibilmente l’ago della bilancia da una parte piuttosto che dall’altra.

Differenti arrotondamenti, infatti, faranno sì che ipotetici 115kg di merce, ti vengano conteggiati e fatti pagare come 120kg, 150kg o 200kg.
Intuisci quindi quanta differenza questo possa fare.

Anche qui occhio però!

Come già visto sopra a proposito di nolo e spese accessorie, le dinamiche sono quelle della bilancia e non è detto che un arrotondamento più vantaggioso sia in definitiva più conveniente.

Minimi tassabili

Questo discorso può valere in generale per tutte le tariffe, anche se ci sono tipologie di listini che più di altre risentono di quello che sto per dirti.

Ad ogni modo devi sapere che i minimi tassabili sono delle soglie minime di prezzo, al di sotto delle quali il listino non può scendere.

Questo significa che, se spedisci 38 kg di merce, ma la tariffa prevede un minimo tassabile di 100kg, quei 38 kg ti costerebbero tendenzialmente assai cari.

È quindi evidente che il minimo tassabile incide maggiormente sui piccoli trasporti e può diventare del tutto irrilevante su spedizioni multicollo o di peso significativo.

Fuel surcharge

Il cosiddetto fuel surcharge è il ricarico sul costo del carburante.

Ogni vettore ha un proprio meccanismo di calcolo che è bene verificare a monte, in quanto le percentuali hanno generalmente una diversa incidenza a seconda del parametro di riferimento, che viene fissato convenzionalmente alla firma del contratto o del metodo di conteggio previsto dal listino stesso.

Occorre capire bene come si calcola e quanto effettivamente potrebbe incidere nel breve e medio periodo.

Ok!

Dopo queste 4 pillole è probabile che tu abbia lo stomaco un po’ appesantito, ma è necessario fare un ultimo sforzo.

Eh sì, perché tutto quello che abbiamo visto ti serve a poco se non accetti di ingoiare quest’ultima enorme pillola.

Sei pronto?

Eccoti il bicchiere con l’acqua.

PASTICCONE FINALE: DEVI conoscere i tuoi trasporti

Anche se tutti sono convinti del contrario, pochi li conoscono davvero!

Vuoi un consiglio?

Parti dalle fatture che paghi e analizzale con precisione. Devi imparare a controllarle in modo da non lasciare nulla al caso: incrocia i dati che trovi al loro interno con i tuoi listini di partenza ed estrapola le caratteristiche delle tue spedizioni, individuando le criticità.

Solo dopo esserti fatto un’idea precisa e particolareggiata delle tue esigenze, potrai (nell’ordine):

  1. analizzare i listini che ti vengono proposti
  2. capirne i meccanismi e le logiche di funzionamento
  3. fare delle simulazioni partendo dal tuo traffico pregresso
  4. scegliere il corriere che fa al caso tuo.

Ok fermiamoci qua! Di carne al fuoco ne abbiamo messa abbastanza.

Oggi ti abbiamo fornito una sorta di vademecum, una serie di punti chiave da sviscerare per verificare e tenere sotto controllo la tua spesa per i trasporti e accorgerti se sono onesti oppure se ti stanno facendo il gioco delle 3 carte.

Naturalmente abbiamo fatto una carrellata veloce degli argomenti più delicati, senza scendere troppo nei dettagli (per questo ci sarà tempo).

L’importante è che tu oggi abbia messo da parte qualche cartuccia da sparare quando, il prossimo mese, ti troverai nuovamente davanti le fatture dei tuoi corrieri.

Speriamo di averti aiutato a non presentarti al prossimo appuntamento completamente disarmato.

Se vuoi costruirti un arsenale completo a cui attingere nel momento del bisogno, ti invitiamo a scandagliare con attenzione il nostro BLOG.

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Enrico Maria Troiano

Autore verificato
12 Mar

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